GREEN ENERGY DESK DI OFFICINÆ VERDI E FEDERBIO AL SANA 2013

Con 3.604 operatori tra produttori, trasformatori e importatori di alimenti biologici nel 2012 (dai Mipaaf), l’Emilia Romagna è la quarta regione italiana per aziende “bio” sul territorio, ma la prima per numero di trasformatori (692 su 5.597 a livello nazionale) e di importatori (56 su 297 nazionali). Sono questi i numeri del comparto biologico, nella regione in cui è stato presentato oggi nell’ambito del Sana – Salone internazionale del biologico e del naturale – il Green Energy Desk FederBio – Officinae Verdi, finalizzato a sviluppare energie rinnovabili ed efficienza energetica nel comparto delle coltivazioni biologiche.

Il progetto, rivolto ad aziende che vogliono tagliare i costi energetici per recuperare competitività e risorse, puntando sull’eccellenza e la sostenibilità dei prodotti, e frutto della collaborazione siglata tra Officinae Verdi e FederBio, è stato presentato nell’ambito del workshop “Green economy applied”, alla presenza di Paolo Carnemolla Presidente FederBio, Giovanni Tordi Amministratore Delegato Officinae Verdi, Gaetano Benedetto Direttore politiche ambientali WWF Italia, Pasquale Panzarino Responsabile commerciale Distretti Region Centro Nord UniCredit.

Le aziende agricole, come il resto delle imprese italiane, sono penalizzate da un costo dell’energia elettrica fino al 30% in più rispetto al costo medio dell’energia pagato dai competitor europei (stime Confartigianato). I margini di miglioramento che le imprese possono raggiungere sul fronte del recupero e della riqualificazione energetica sono ampi, intorno al 20%- 30% in base al settore merceologico e allo “stato di salute” impiantistico ed edilizio dell’azienda, con punte che arrivano al 40% laddove si intervenga su impianti che non hanno mai provveduto ad un approccio di riqualificazione energetica integrato (elettricità, riscaldamento).

Il Green Energy Desk, attraverso gli esperti di Officinae Verdi, supporta le imprese che vogliono investire in tecnologie quali fotovoltaico in grid parity, solare termico, biomasse, biogas, minieolico, cogenerazione ed efficienza energetica per abbattere i costi energetici e recuperare competitività. Le imprese sono accompagnate lungo tutto il percorso: audit energetico iniziale, ottimizzazione degli investimenti e individuazione delle soluzioni finanziarie (attivabili con UniCredit), realizzazione impiantistica, gestione delle pratiche autorizzative e ottenimento degli incentivi, sino alla certificazione degli interventi realizzati.

Le soluzioni e i prodotti finanziari (UniCredit) collegati ai progetti di eco-sostenibilità sono pensati non solo per impianti di grandi dimensioni, ma anche e soprattutto per piccole – medie taglie, da 20 a 200 kWp, in una logica di autoconsumo in linea con gli ultimi decreti sulle rinnovabili.

“L’agricoltura, con un consumo complessivo di 5.924 milioni di kWh nel 2012 (dati Terna) – ha dichiarato Paolo Carnemolla Presidente FederBio – rappresenta solo il 2% del consumo energetico nazionale, ma costituisce a livello globale uno dei fattori che più contribuiscono al cambiamento climatico: dal 1990 al 2004, la produzione di CO2 collegata ai processi produttivi agricoli è passata da 39 milioni di tonnellate a 49 miliardi, a causa di un sempre maggiore utilizzo di fertilizzanti, lo sviluppo della zootecnia, la produzione dei reflui. Incentivare tutti gli attori delle filiere agricole a sostenere i metodi di coltivazione biologica e le tecnologie per un’agricoltura sostenibile – ha concluso Carnemolla – permette non solo il miglioramento della produttività dei terreni e la protezione dell’ambiente, ma anche il contenimento dei consumi energetici e dei costi”.

“L’esigenza di recupero di competitività che vivono oggi le imprese italiane – – ha dichiarato Giovanni Tordi, Amministratore Delegato Officinae Verdi Spa – è un tassello della situazione vissuta dal sistema paese, che ha bisogno di promuovere l’innovazione e lo sviluppo tecnologico, di migliorare l’accesso al credito e completare l’infrastrutturazione. L’Italia è scivolata al 49° posto nella classifica mondiale della competitività stilata dal World Economic Forum. Per far ripartire la nostra economia, si può e si deve a nostro avviso iniziare proprio dal taglio dei consumi energetici del motore produttivo, secondo quanto indicato anche dalla Strategia Energetica Nazionale e dalla Direttiva europea in materia di efficienza energetica. L’abbattimento dei costi energetici, attraverso interventi greentech supportati da prodotti finanziari per la riqualificazione energetica rappresenta una vera e propria roadmap per il recupero di competitività sul prezzo del “prodotto finale”. Il contributo di Officinae Verdi e FederBio – ha concluso Tordi – è quello di supportare le aziende che vogliono investire in riqualificazione energetica con il supporto finanziario (UniCredit), per recuperare risorse abbattendo i costi dell’energia e raggiungere l’eccellenza sul piano della sostenibilità dei prodotti e dei processi produttivi. Il target per noi raggiungibile a parità di fabbisogno, già oggi con le tecnologie esistenti, è -30% dei consumi-costi in bolletta ”.

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